La sartorialità

Nella prima fase si guarda il pizzo, adagiando i tessuti e i ricami sul manichino, lavorando con l'immaginazione per delineare quello che nella seconda fase diventa il modello. Nella fase del "taglio" l'abito comincia a prendere forma fino al "preparo", dove il corpino è intelato e trasferito alla macchinista per la cucitura. Nella lavorazione gonna, invece, si applicano preziosi ramage in pizzo o si dona più volume e rigore alle code. Si passa al primo "controllo" l'abito sarà poggiato sul manichino, adeguando la taglia e completando l'opera con elementi di pizzo.

In tutte fasi, la lavorazione avviene a mano, accompagnando la realizzazione dell'abito alla compilazione di un registro in cui le sartdie ricamatrici annotano tutte le operazioni compiute per averne memoria del lavoro svolto.

Proprio nel pizzo è possibile apprezzare tutta l'artigianalità dell'abito Luisa Sposa, perché il merletto lungi da essere già pronto, è un semilavorato, da migliorare e incastonare come un morbido gioiello. Sul tessuto già ricamato, infatti, si effettuano ulteriori interventi di rifinitura, riprendendo le cuciture, aggiungendo applicazioni scintillanti, attraverso un lavoro maniacale e preciso. Una volta che l'abito è completo, viene posizionato per un'ultima volta sul manichino affinché possa essere verificato in modo totale, ricontrollando le misure, eliminando i fili in eccesso per poi trasferirlo alla piegatura e al confezionamento, affinché possa raggiungere la sua sposa.