Luisa Lotti, il volto degli abiti di Luisa Sposa

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Luisa Lotti, il volto degli abiti di Luisa Sposa

Luisa Lotti è il volto che si cela dietro la casa di abiti da sposa Luisa sposa. È lei che disegna i sogni della future spose, fondendo insieme tendenze, territorio e desideri di ciascuna nelle sue creazioni. La sua storia è un’ispirazione per chi vuole avvicinarsi al suo mondo. Da leader nel settore bridal, Luisa Lotti determina tendenze, propone magistrali direttive per chiunque voglia intraprendere questa strada, non nega sia impegnativa, ma densa di emozioni ed esperienze significative. Raccontiamo il percorso che ha portato la sua azienda al successo, augurandoci che possa essere di esempio per chiunque voglia tramutare la sua arte in un progetto bellissimo.

Luisa, raccontaci chi sei al di là della mera biografia.

«Sin da piccola sognavo un futuro nella moda: ricordo quando di nascosto prendevo gli elementi del corredo di mia madre per ricavarne piccoli abiti per le mie bambole. Ero ancora un’adolescente, quando ho iniziato a lavorare davvero nel settore sposa presso un’azienda molto famosa di Putignano e sono rimasta lì per vent’anni, fino a quando con mio marito, Vito, non abbiamo deciso di aprire una piccola lavorazione per conto nostro. Da qui è nato il nostro impegno, abbiamo ideato e realizzato tutto quello che da giovanissimi potevamo solo sognare. Siamo arrivati a essere competitivi a livello nazionale, ciò ci riempie di orgoglio ed è ancora la bussola per fare sempre meglio».

Com’è nata Luisa Sposa?

«Quando io e Vito abbiamo deciso di aprire l’azienda era un periodo abbastanza difficoltoso e negativo, abbiamo dovuto superare tanti ostacoli. Luisa Sposa nasce dalla mia insoddisfazione personale e dalla grande scommessa che Vito ha fatto su di me. Entrambi, da incoscienti, abbiamo tentato il salto nel vuoto fidandoci l’uno dell’altra. Ovviamente nulla sarebbe stato possibile senza l’aiuto di amici e parenti che hanno creduto fortemente in noi. Pian piano poi l’incoscienza si è fatta professione, arte stilistica. Un obiettivo può sembrare folle e impossibile, ma solo fino a quando un giorno qualcuno si rimbocca le maniche e lo realizza veramente».

Raccontaci un episodio curioso della storia dell’azienda?

«Tra le cose più curiose c’è di certo il fatto che abbiamo iniziato tutto ciò senza avere nulla di materiale. Infatti il locale in cui abbiamo iniziato e le macchine per il cucito ci sono state prestate da cari amici. Ancora più curioso è che tutto è iniziato senza che nessuno di noi avesse nozioni di imprenditoria, poiché fino ad allora io ero una dipendente e mio marito un idraulico. È stato un percorso di crescita totalizzante, siamo passati per tante fasi la nostra dedizione ci ha premiati».

Come ti sei approcciata al mercato italiano?

«Non è stato facile affermarsi in un mercato tutto made in Italy tra aziende che operavano nel settore da anni e soprattutto farlo in un paese come Putignano che da sempre è conosciuto per la sartorialità nel settore sposa. Siamo cresciuti insieme ad altre realtà che ancora oggi tengono vivo il significato del vero made in Italy. Ci siamo sempre sentiti investiti di questa responsabilità, l’Italia ha un patrimonio di cultura manifatturiera di alta qualità e spesso il suo valore, nonostante la grande diffusione degli ultimi anni, non è ancora del tutto compreso».

Qual è il rapporto che hai con la famiglia?

«Luisa Sposa è un’azienda a conduzione familiare di cui ormai fanno parte anche i nostri tre figli: Gianni, Francesco e Rossella. Tuttavia, mi piace pensare a questo ambiente come una grande famiglia, al di là di noi: fanno parte del mio team donne di tutte le età e alcune sono con me dal primo giorno di questa esperienza. Abbiamo sempre avuto bisogno di professionisti pieni di estro e genialità, devo dire che anche in questo un pizzico di fortuna ci ha reso la strada meno difficile. I nostri collaboratori sono un tesoro, non solo per il lavoro, ma anche per la nostra vision che hanno saputo rappresentare in ogni sede. Credo in questo lavoro di squadra che ci ha portati a crescere, a evolverci, teniamo molto in conto le idee e i suggerimenti di chi ci affianca, sappiamo che vivono in prima persona, forse più di noi, i cambiamenti e le esigenze di tanti che ci seguono».

Qual è il valore che attribuisci alle tue radici territoriali?

«Questa terra è di costante ispirazione per me. Mi rifaccio continuamente alla natura e mi viene spontaneo perché è un po’ come ricongiungermi alle mie origini, alle mie abitudini di bambina e al modo in cui sono cresciuta. I miei genitori erano contadini e hanno cresciuto me e i miei fratelli in un’antica masseria pugliese. Dunque abbiamo passato la nostra infanzia conoscendo tutto quello che questa terra ha da offrire e vivendo di piccole cose. È anche per questo che scelgo, ogni anno, di svolgere qui gli shooting fotografici delle mie collezioni e per contestualizzare l’antica tradizione del matrimonio in chiave innovativa e moderna. È un concept e un dualismo che manteniamo sempre, proporre novità e non dimenticarsi mai della bellezza e della memoria delle tradizioni da cui proveniamo».

Quali sono le tendenze degli abiti da sposa 2022?

«Mi piace fare dei miei abiti un incontro di varie tipologie di pizzi e tessuti, assecondando le mode del momento. Dal mikado alla leggera organza, dal pizzo macramè al tradizionale pizzo francese, cerco di far convivere diversi materiali in maniera coerente e innovativa in modo tale da rendere ogni sposa unica nel suo giorno speciale. La cosa che più mi piace è far sì che ogni ragazza possa sentirsi a proprio agio e davvero se stessa, anche nel giorno più importante. Ho voluto concepire diverse e volute forme della moda bridal, si ampliano di anno in anno».

Come sono cambiati i gusti delle spose in questi quarant’anni?

«In quasi quarant’anni di attività posso affermare che la moda, come ogni forma d’arte è ciclica. Nel particolare mondo della sposa, però, ogni stile riesce a convivere perfettamente e a essere sempre eterno. Mi spiego meglio: ci sarà sempre spazio per la donna che nel giorno del suo “sì” vuole sentirsi audace, con una splendida sirena in pizzo, per chi vuole sentirsi romantica e tradizionale, con un ampio abito di organza e pizzo francese, o ancora per chi sceglie di voler essere semplice, ma con un tocco glamour, con un leggero abito in tulle con una profonda scollatura. Capire i desideri di ognuna e addentrarsi nelle loro logiche, ci ha dato la ragione per continuare a specializzarci. L’ambito bridal è meraviglioso per questo: si diversifica sul continuo flusso di emozioni sempre parallele alle trasformazioni della moda».

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